Amazon entra nel mercato dei bigliettiper concerti, partite ed eventi e, come spesso accade, prova a cambiarne le regole.
Il servizio Amazon Tickets, per ora attivo solo nel Regno Unito, scommette su due punti di forza: il primo è quello di eliminare il prezzo di prevendita e anzi, ove possibile, offrire biglietti a prezzo inferiore, con sconti e offerte last minute.
“Non vogliamo che i nostri clienti spendano in nessun caso di più di quello che spenderebbero recandosi fisicamente al botteghino”, ha detto intervenendo al Live Music Conference di Londra a scorsa settimana la responsabile del servizio Amazon Geraldine Wilson: “Vogliamo praticare tariffe corrette, senza sovrattasse e con i diritti di prevendita già inclusi nel prezzo del biglietto”.
- Jeff Bezos, fondatore e Ceo di Amazon
Una politica di prezzi nuova e certo aggressiva, che piacerà al pubblico ma che pochissimi attori sul mercato, di dimensioni, potenza di fuoco e volume d’affari inferiori a quelli di Amazon, potranno praticare a cuor leggero.
Il secondo atout su cui punta forte Amazon Tickets è quello di offrire, in via promozionale, ai suoi clienti Prime, una certa quantità di biglietti riservati che saranno messi in vendita con 24 ore di anticipo rispetto alla data di apertura ufficiale delle vendite (qualcosa di simile a quello che oggi capita ai possessori di carta American Express, per i quali i cancelli virtuali di vendita si aprono un giorno prima). Non solo: chi comprerà i biglietti con Amazon Prime avrà accesso, ove presente, al salottino riservato pre concerto della Amazon Lounge, un salottino riservato con aperitivo e cena.
Certo l’iniziativa commerciale di Amazon sta già facendo discutere.
In primo luogo non è chiaro che impatto avrà l’ingresso di un gigante come Amazon sul mercato dei biglietti per il quale la sua presenza potrebbe rivelarsi un balsamo o una condanna.
Da un lato (è la speranza degli ottimisti) si auspica che Amazon (adesso solo per gli inglesi, in un futuro prossimo in tutto il mondo, dal momento che è già prevista un’espansione in USA e su altre piazze Europee) possa aprire definitivamente il sistema dei biglietti alla concorrenza e al libero mercato, rompendo regimi di monopolio (o almeno di forte predominanza sul mercato, come quello che si verifica in Italia con Ticket One, che non è monopolista ma è il principale e predominante attore del mercato) e permettendo al pubblico di poter scegliere tra prezzi competitivi.
Dall’altro (è invece il timore dei pessimisti) la paura è che Amazon (sia nella versione Prime, con accesso ai biglietti anticipato di 24 ore) sia nella versione normale possa trasformarsi in terreno di caccia per i ‘razziatori di biglietti’, ossia coloro i che, con speciali software riescono in pochi minuti a fare razzia di biglietti, facendoli sparire dal mercato per poi rivenderli a prezzi gonfiati (fino al decuplo del prezzo originario) sui siti di secondary ticketing.
Una pratica che Amazon ha dichiarato di “deplorare in ogni sua forma, perché non c’è niente di buono nel secondary ticketing” anche se non è chiaro come pensa di riuscire a impedirla o fermarla.