È un gesto che non piacerà al PD e ai sindacati, ormai impegnati nel rifornire i padroni di schiavi ‘negri’.
Gli ex operai della De Vizia – da oltre due mesi accampati sotto il Comune – si sono dipinti la faccia di nero. Forse, da ‘neri’, li ascolteranno.
Dopo essersi incatenati e lo sciopero della fame, ecco la nuova protesta.
Uno degli operai, Luca Aresu, ha pubblicato, sul gruppo Facebook “Lavoratori licenziati dalla società De Vizia”, la fotografia.
Accompagnata da una triste considerazione:
“Visto che non ci aiutate come italiani vediamo se ci aiutate come profughi e clandestini, non abbiamo più nemmeno i documenti, ora vogliamo 35€ al giorno sigarette ricariche e albergo rigorosamente con Wi-Fi”.
Si legge nel post a corredo dell’immagine.
L’hanno capito tutti, tranne sindacati e radical chi: gli immigrati ci rubano lavoro e risorse. E sono privilegiati. L’operaio italiano ha individuato il proprio nemico.
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