«Ma tu sarai maggiore tra loro. PoichĆ© sacrificherai l'uomo che mi riveste.»
(GesĆ¹ nel Vangelo di Giuda [rigo 56], riferendosi a Giuda rispetto agli altri apostoli)
Il Vangelo di Giuda ĆØ un vangelo gnostico ed apocrifo che riporta alcune conversazioni tra GesĆ¹ e l'apostolo Giuda Iscariota, trascritte non da Giuda stesso, ma da cristiani gnostici seguaci di GesĆ¹. Questo vangelo ĆØ riportato in un manoscritto in lingua copta risalente all'inizio del IV secolo; ĆØ stato suggerito che la versione copta sia la traduzione di un'edizione piĆ¹ antica in lingua greca, ma non c'ĆØ accordo tra gli studiosi su questo punto. Il Vangelo di Giuda fu composto tra il 130 e il 170 circa; la datazione si basa sulla maturitĆ della teologia contenutavi, sul fatto che presume la conoscenza dei vangeli canonici e sulla testimonianza di Ireneo di Lione. Perduto per 1600 anni, un manoscritto, il Codex Tchacos, ĆØ stato ritrovato presso una caverna a Minya (Egitto) nel 1978, e dopo diverse peripezie ĆØ stato restaurato a partire dal 2001. Nel 2006 ĆØ stata pubblicata la prima traduzione a cura della National Geographic Society.

Prima pagina del Vangelo di Giuda, corrispondente alla pagina 33 del Codex Tchacos.
Si ritiene che il vangelo di Giuda fosse il testo sacro fondamentale dei Sethiani, in quanto ĆØ citata la "stirpe di Set" come stirpe degli eletti, o comunque dei Cainiti, i quali tenevano in gran conto tutti i personaggi ritenuti riprovevoli nell'Antico Testamento, come EsaĆ¹, Cam, gli abitanti di Sodoma e Gomorra, lo stesso Giuda Iscariota e Caino, da cui la setta prese il nome, poichĆ© essi avevano sofferto ed erano stati maledetti da Hysteraa, il Demiurgo, il Dio crudele veterotestamentario.[1] Infatti, in un passo di tale vangelo, GesĆ¹ deride i discepoli che pregano l'entitĆ che loro credono essere il vero Dio, ma che ĆØ in realtĆ il malvagio Demiurgo.
Secondo i vangeli canonici, Giuda tradƬ GesĆ¹ consegnandolo alle autoritĆ del Tempio di Gerusalemme, le quali a loro volta lo consegnarono al prefetto Ponzio Pilato, massima autoritĆ romana della regione, che lo mise a morte per crocifissione. Il Vangelo di Giuda, invece, secondo la traduzione preliminare del 2006 della National Geographic Society, presenta Giuda in una prospettiva molto diversa: il gesto dell'apostolo non fu un tradimento, ma l'esecuzione di un ordine di GesĆ¹ stesso, che aveva bisogno di questo atto affinchĆ© il corso degli eventi che aveva progettato fosse messo in moto. Questa raffigurazione ĆØ compatibile con gli insegnamenti dello gnosticismo, secondo i quali la forma umana ĆØ una prigione per l'anima; in tale ottica, il tradimento di Giuda (nel senso originale del termine, quello di traditio, "consegna") permise a GesĆ¹ di liberarsi dai suoi vincoli fisici. Secondo il Vangelo di Giuda questi insegnamenti, comprensivi della descrizione della cosmologia gnostica, non furono impartiti a tutti gli apostoli, ma rivelati privatamente da GesĆ¹ al solo Giuda, ritenuto piĆ¹ degno degli altri apostoli. Questa interpretazione ĆØ contestata da altri studiosi, secondo cui in realtĆ il vangelo di Giuda presenta Giuda come un demonio.
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