La beffa social: "E io mi fumo la coca". La provocazione: giovani sdraiati sul cofano di volanti e gazzelle. In piedi, seduti al volante oppure sdraiati sul cofano fumando una sigaretta. Persino in gruppo, alcuni sul tettuccio. C’è chi alza il dito medio in favore di obiettivo. Chi aggiunge scritte come «Vi odio» o «5g in tasca». Di droga, si presume. Come a dire «sono qui, colpevole, e nessuno mi ferma». Facce spavalde che si fanno beffa di tutti . È quest a l’ultima sfida degli adolescenti: scattare selfie e foto di gruppo accanto (o sopra, persino dentro) a mezzi delle forze dell’ordine in segno di disprezzo per poi andarsene come se nulla fosse e pubblicare «le prove» sui socia l conquistando consensi e seguaci, o meglio scatenando le stupide furie dei leoni da tastiera. Una moda comparsa da alcuni mesi su profili Instagram di giovanissimi milanesi legati a crew (bande) di graffitari, con i volti non coperti e i nickname in vista. Così il livello di sfida all’
La vita è bella è un film del 1997 diretto e interpretato da Roberto Benigni . Il titolo del film è tratto dalla frase «La vita è bella. Possano le generazioni future liberarla da ogni male, oppressione e violenza e goderla in tutto il suo splendore» del testamento di Lev Trotsky [1] . Vincitore di tre Premi Oscar : miglior film straniero , miglior attore protagonista ( Roberto Benigni ) e migliore colonna sonora ( Nicola Piovani ), su sette nomination totali, la pellicola vede protagonista Guido Orefice, uomo ebreo ilare e giocoso, che - deportato insieme alla sua famiglia in un lager nazista - cercherà di proteggere il figlio dagli orrori dell' Olocausto , facendogli credere che tutto ciò che vedono sia parte di un fantastico gioco in cui dovranno affrontare prove durissime per vincere il meraviglioso premio finale. Fu presentato in concorso al 51º Festival di Cannes , dove vinse il Grand Prix Speciale della Giuria ; inoltre vinse 9 David di Donat