Il film è basato su una storia realmente avvenuta. L'Australia negli anni Novanta conobbe il peggior assassino che la sua storia ricordi, Ivan Milat, che sceglieva come vittime soltanto i turisti che portavano il sacco a pelo. L'assassino venne catturato dalla polizia e condannato all'ergastolo, diversamente da quanto accade nel film.
BUONA VISIONE
Inaspettatamente vengono colti di sorpresa da un tale chiamato Mick, un ex cacciatore, il quale si dimostra un tipo abbastanza aperto, disponibile, gioviale ed un po' strampalato. Di mestiere si scopre che fa il meccanico e afferma di poter riparare il guasto dell'auto al suo accampamento. Sembra un vero colpo di fortuna, ma è tutt'altro: arrivati alla sua abitazione, Mick stordisce i tre ragazzi offrendo loro dell'acqua contenente della droga. Legati ed imbavagliati i ragazzi si ritrovano nella sua officina piena zeppa di armi e strumenti di tortura. Nonostante Liz riesca a scappare e a liberare Kristy, le due ragazze verranno trucidate entrambe. Solo Ben sopravviverà alla tragica avventura.
La polizia, a causa dell'inattendibilità dell'unico testimone e della mancanza di prove concrete, alla fine lascerà il caso insoluto, soprattutto per via dell'impossibilità di individuare l'accampamento dell'assassino nell'enorme deserto australiano.