CIAORINOTV
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IL SINDACO DEL RIONE SANITA'
il sindaco del rione Sanità è una commedia in tre atti scritta e interpretata da Eduardo De Filippo, inserita dall'autore nella raccolta Cantata dei giorni dispari.
(Film Recente)
Come racconta lo stesso Eduardo il personaggio centrale del dramma è stato ripreso dalla vita reale:
«Si chiamava Campoluongo. Era un pezzo d'uomo bruno. Teneva il quartiere in ordine. Venivano da lui a chiedere pareri su come si dovevano comporre vertenze nel rione Sanità. E lui andava. Una volta ebbe una lite con Martino 'u Camparo, e questo gli mangiò il naso. Questi Campoluongo non facevano la camorra, vivevano del loro mestiere, erano mobilieri. Veniva sempre a tutte le prime in camerino. "Disturbo?" chiedeva. Si metteva seduto, sempre con la mano sul bastone. "Volete 'na tazza 'e cafè?". Lui rispondeva "Volentieri". Poi se ne andava.»
(Commedia Teatrale per la TV)
Sopraggiunge l'alba in una notte di settembre. Da una quinta laterale comincia a penetrare una luce, che poi si focalizza su un grande stanzone, dalle cui finestre è possibile intravedere la campagna vesuviana. Prima la serva di casa Immacolata e, successivamente, Geraldina, la figlia più giovane del padrone di casa, ciabattando tra sbadigli e stiramenti di membra, cominciano ad allestire uno strano spettacolo: unendo i tavoli della stanza, e coprendoli poi con dei lenzuoli bianchi, portano delle forti luci; in breve, stanno installando un'improvvisata postazione chirurgica casalinga. Gennarino, altro figlio del padrone di casa, ancora in pigiama, porta nella stanza un set di strumenti chirurgici. Dal fondo entra in scena il dottor Fabio Della Ragione, anche lui in pigiama, con al seguito tre personaggi; due di loro, Catiello, il servo di casa, e 'o Nait, sorreggono il terzo, Palummiello, gravemente ferito ad una gamba per una sparatoria intercorsa proprio con 'o Nait, che ora l'assiste.
(Commedia Teatrale)
Mentre il dottore gli opera la ferita, i due raccontano l'accaduto; il ferito grida per il dolore, venendo prontamente rimproverato dal dottore perché, così facendo, potrebbe svegliare il padrone di casa, don Antonio Barracano, una distinta figura conosciuta a Napoli come il "sindaco" del rione Sanità, una sorta di capofamiglia camorrista, con cui i due malavitosi vorrebbero parlare per risolvere il loro contenzioso. Don Antonio intanto dorme, del tutto ignaro che la moglie Armida, nel medesimo periodo dell'azione in corso, è stata morsa da uno dei cani da guardia della proprietà e, portata al pronto soccorso in città, è ora ospitata nella casa di città del terzo figlio, Amedeo.
(Commedia Teatrale per la TV)
Alla comparsa di don Antonio, un uomo "alto di statura, asciutto, nerboruto", dalla più che evidente umile estrazione sociale, ma fermo e onesto nei propri principi, il dottore lo informa dell'accaduto e dell'incidente occorso alla moglie, addossando la colpa alla ferocia del mastino Malavita. Don Antonio ascolta imperturbabile il resoconto continuando a fare colazione con pane e latte. Il dottore riferisce inoltre a Barracano la sua intenzione di lasciarlo: egli vorrebbe emigrare negli Stati Uniti da un suo fratello, interrompendo così la loro amichevole collaborazione, che dura ormai da trentacinque anni, a causa dell'inesorabile constatazione del fallimento del loro progetto di offrire aiuto e protezione ai delinquenti del rione Sanità, unicamente colpevoli, secondo Barracano, di essere poveri e ignoranti e quindi incapaci di giostrarsi tra le maglie della legge: «chi tiene santi va in Paradiso, chi non ne tiene viene da me» (continua a leggere clicca qui).